San Martino in Rio, 7 marzo 2010 Caro Direttore, quando viene eseguito un aborto, chi sono i responsabili? Certamente gli operatori sanitari. Molto probabilmente la madre del bimbo, a meno che non sia stata vessata da altri. Probabilmente anche il padre del bimbo, a meno che non si sia esplicitamente opposto. Spesso sono responsabili anche i familiari. Poi ci sono persone responsabili di tutti i 5.000.000 di aborti effettuati in Italia: sono i parlamentari che votarono la legge 194, gli elettori che votarono “no” alla parziale abrogazione, i mass - mediatici vari che formarono la mentalità nella gente. A monte di tutto ciò stanno gli ideologi, quelli che, partendo dall’Italia sana del dopoguerra (l’Italia che ancora custodiva nel cuore la legge naturale universale), hanno creato l’Italia mortifera della “autodeterminazione”. Emma Bonino è la prima tra gli ideologi e, lungi da battersi il petto, rivendica il suo agire come giusta battaglia vinta: scambia cioè il male con il bene. Che Emma Bonino prosegua lungo il suo percorso, è cosa ovvia. Che un cattolico perda il suo tempo a difenderla come “buona candidata”, è cosa aberrante. La Bonino è un candidato pessimo, su questo non ci sono dubbi. “Ma gli altri buttano a mare gli immigrati!”. Che noia mortale, sentire questi discorsi. E, se anche fosse vero, 1 candidato pessimo + 1 candidato pessimo fanno 2 candidati pessimi. Renata Polverini, avversaria della Bonino, è effettivamente un candidato pessimo, ma per altri motivi. Leggo che il 21 gennaio scorso, nella trasmissione “Omnibus”, a proposito della legge sull’aborto, ha detto: “E’ frutto di battaglie importanti, in particolare del movimento femminile, quindi nessuno può dirsi contro una legge dello Stato che consente alle donne una scelta dolorosa. Credo sia una legge di libertà”. In seguito ha rincarato la dose, parlando a favore delle coppie di fatto. Allora possiamo dedurre due cose: il voto cattolico pare che non interessi più a nessuno, visto che è possibile mettere a confronto nel Lazio due candidate esplicitamente abortiste; al cattolico del Lazio rimane a disposizione la più triste delle opzioni: valutare quale delle due candidate è la meno forte, la meno intelligente, la meno determinata, la meno capace. Quella cioè che ha meno doti personali da mettere al servizio delle sue idee balorde. Lasciamo i cattolici del Lazio alla loro malinconica scelta obbligata. Da noi c’è invece Vasco Errani, altro candidato pessimo, essendo il governatore che a Natale ha regalato alla nostra regione i “DICO alla bolognese”. Aveva avuto anche la grazia di un ammonimento esplicito del suo Arcivescovo (ammonimento di legge naturale universale, non di dottrina cattolica!) e non ne ha tenuto conto. La legge naturale universale interroga i candidati sulle parole e sulle azioni, e li giudica. A noi il compito di essere ben informati su ciò che realmente hanno detto e fatto i vari candidati; e soprattutto il compito di essere ben formati sulla legge naturale universale, la grande dimenticata dalle comunità cristiane. Per questo l’interrogativo di Luciano Casi (La Libertà del 6 marzo) che pone dubbi sul quotidiano Avvenire, è un interrogativo mal posto: le questioni che elenca (guerra in Afghanistan, condono fiscale per gli evasori, ritorno al nucleare, immunità del premier, falso in bilancio, protezione civile s.p.a.) sono questioni di libera discussione politica, del tutto opinabili, e non toccano in nulla la legge naturale universale. Non è su queste cose che va giudicato Avvenire. Avvenire, al di là del compito di formare e informare, ha un compito speciale: darci certezze sulle violazioni della legge naturale universale. In questo compito è un quotidiano unico in Italia. Assolve il compito quasi sempre in maniera onorevole, anche se attualmente dà troppa enfasi ai “successi” della legge sulla fecondazione artificiale (tipica legge violatrice della legge naturale universale) e commette alcuni errori sulle tematiche dell’omosessualità (altro tipico ambito in cui la legge naturale viene violata). Certamente però, se sparisse Avvenire, nessun altro quotidiano italiano avrebbe la legge naturale universale come linea di riferimento. Cordiali saluti Giovanni Lazzaretti
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