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44 - UDC - Programma e peccati PDF Stampa E-mail
Scritto da Giovanni   
Mercoledì 26 Marzo 2008 21:29

Non ho capito molto su Goffredo Bettini (1) anche guardando su Internet, ma me ne parlerai a voce.

Andando col tuo ordine adesso tocca all’UDC, mi sembra.

Era la tua scelta del 2006: lo è anche questa volta?

Irma

 

San Martino in Rio, 25 marzo 2008, sera

Cara Irma,

per ora non faccio dichiarazioni di voto, ma solo analisi. C’è ancora tempo per votare.

Prendo in mano il programma dell’UDC. La speranza di trovare una risposta alla domanda principale “Chi riparerà la legge naturale violata?” viene vanificata. Però non ci sono nemmeno nuove proposte di violazione: niente legge sull’omofobia, niente legge sulle coppie di fatto, niente testamento biologico, tanto per citarne qualcuna.

Così posso esaminare il programma dal punto di vista che dovrebbe essere normale in ogni competizione politica: un’onesta lettura di proposte per il bene comune, senza violazioni della legge naturale.

Pizzico qua e là le cose che preferisco, lasciando a te la lettura integrale del programma.

- I tagli dell’Irpef, le deduzioni dal reddito, le erogazioni, sono tutte orientate alla famiglia e al carico familiare. Mi soddisfano ampiamente.

- La politica per la casa inizia con la frase chiave: “La difficoltà di trovare casa è l’ostacolo principale per una giovane coppia che voglia sposarsi e formare una famiglia”. Sposarsi e formare una famiglia. Le proposte per la casa sono oneste e fattibili.

- Propone la tregua fiscale: fatte le riforme fiscali, impegno del governo a “fermarsi” per due anni (aggiungerei: per almeno due anni).

- Chiamano correttamente le nostre scuole “scuole paritarie”: grazie.

- Università: “Molti corsi di laurea sono vere e proprie scatole vuote. In generale si è innescato un meccanismo di liceizzazione dell’università italiana”. Non posso che condividere. “Bloccare l’istituzione di nuovi atenei”: non posso che condividere. Per tutte le proposte concrete di rilancio dell’università non do’ giudizi: siamo nel campo dell’opinabile.

- Detassazione di parte degli utili reinvestiti in impresa, detassazione degli straordinari.

- Rispetto della vita dal concepimento alla morte naturale.

- Rispetto della famiglia, intesa come società naturale fondata sul matrimonio di un uomo e di una donna: saggia precisazione, migliore della più generica “tra uomo e donna”; l’espressione proposta blocca i PACS, il matrimonio omosessuale, il “Poliamor”, la poligamia.

- Reintroduzione del reato di oltraggio a pubblico ufficiale: non sapevo che fosse stato abolito.

- Costruzione di termovalorizzatori.

Ti segnalo anche le cose che avrei omesso o cambiato, oppure i dubbi.

- Blocco delle addizionali comunali Irpef: non scriverei mai una frase del genere in un programma, gli eventi possono costringerti a fare altrimenti. Io inoltre non sono un fanatico del “calo della pressione fiscale”; se c’è un progetto mirato e importante (ad esempio, la sparizione dell’aborto per cause economiche), l’addizionale Irpef comunale può essere uno strumento prezioso.

- Assegno pari al 60% dello stipendio per i genitori che decidono di stare accanto ai figli nel primo anno di vita: va bene, ma, opportunamente modificata, poteva diventare l’articolo 1/bis della legge 194, abrogando nel contempo la parola “economico” tra le motivazioni dell’aborto. Un’occasione mancata.

- Detraibilità dalla dichiarazione dei redditi delle spese sostenute e documentate (strumento per la lotta all’evasione): è davvero fattibile? Quali spese si possono davvero detrarre senza portare al caos?

- Maggiori investimenti nella scuola pubblica: intendevano dire “nella scuola di Stato”? Anche le scuole paritarie non statali sono pubbliche.

- Buono scuola: non sono contrario, ma preferisco nettamente che lo Stato eroghi alle scuole paritarie una quota fissa, legata in percentuale a quanto è il costo annuo per alunno nelle scuole di Stato.

Veniamo al dunque, dirai tu.

Capisco infatti che con queste cose sto cincischiando: il programma UDC è un ragionevole programma senza problemi nell’ambito della legge naturale universale. Tu però stai aspettando risposte su altri problemi dell’UDC:

1) Lo scollamento tra le idee presentate e la moralità della situazione personale del leader Casini e di altri.

2) Il rischio che l’UDC faccia alleanze col Partito Democratico.

3) Il concetto di “voto inutile”.

Alla faccenda del “voto inutile” riserverò una lettera apposita, perché è un problema che riguarda anche la lista di Giuliano Ferrara.

Il rischio delle alleanze col Partito Democratico: è un problema ridicolo. Si vota sui programmi, sulle dichiarazioni e sulle idee espresse prima del voto. Se Casini dovesse annunciare un’alleanza organica col PD ovviamente non lo si potrebbe votare, perché il PD vuole violare la legge naturale universale. Ma se Casini annuncia solo che voterà le leggi che si accordano col programma UDC non ci sarebbe niente di strano, né di scandaloso: l’UDC fece così anche nella scorsa legislatura, e giustamente, ad esempio quando ci fu da rifinanziare la missione in Afghanistan. E poi purtroppo il rischio “inciucio” è possibile più facilmente tra PD e PdL che tra PD e UDC. I transfughi alla Follini non possono influenzare il voto, perché escono dall’UDC per passare altrove. Comunque, ripeto, si vota sulle cose concrete (programmi, dichiarazioni, idee) e non sulle ipotesi non suffragate da prove.

Allo scollamento tra idee e prassi personale dei politici avevo riservato parecchi passaggi nella campagna elettorale 2006: rileggi almeno il testo n.13 “Replica a un signore un po’ offensivo”. Scrissi anche una lettera in tempi più recenti, l’anno scorso, al tempo del caso di Cosimo Mele: la metto qui in fondo, a qualcuno era piaciuta e aveva chiarito alcune idee.

Chiudo sull’UDC: sei autorizzata a votarla, non ci sono controindicazioni sull’unico piano che ci interessa, la legge naturale universale. Aspetta però anche il testo sul “voto inutile” per chiarirti le idee in modo completo.

Buona notte.

Giovanni

 

NOTA: Il testo che inizia da qui non è stato scritto adesso: è una lettera del 3 agosto 2007, scritta dopo il caso di Cosimo Mele.

 

3 agosto 2007

Mi dispiace molto per Cosimo Mele. Mi dispiace per lui, per sua moglie, per i suoi figli, per una ferita familiare che faticherà a rimarginarsi. E nonostante ciò non voglio smettere di ragionare. Metterò insieme due fatti che sembrano non c’entrare nulla: la sporca notte del parlamentare UDC e l’ufficializzazione delle candidature (2) alla guida del Partito Democratico.

Il percorso è finito (3)

- La DC diventa PPI

- PPI al centro, fuori dai due poli

- Popolari per Prodi; con Rifondazione mai!

- Popolari per Prodi, con Rifondazione in desistenza.

- Popolari senza Prodi, ma con D’Alema e coi Comunisti Italiani.

- Popolari nella Margherita.

- Margherita con Rifondazione Comunista.

- Margherita con Rifondazione Comunista, Rosa nel Pugno, lobby gay, comunisti libertari

- Margherita nel Partito Democratico a maggioranza DS

Il percorso dei cattolici popolari si è concluso. E’ un percorso che Rosy Bindi descrive con la metafora del lievito: “mescolarsi con i compagni di viaggio di una sinistra che ha più che mai bisogno di laicità”.

Rosy Bindi ritiene quindi di essere in grado di portare un fermento nella sinistra. Ma il percorso che ho descritto mostra che i popolari sono stati l’anti-lievito: si sono dissolti nella pasta, invece di fermentarla. Non è un’illazione, è una constatazione. Probabilmente nel 1994 Rosy Bindi non avrebbe mai pensato di essere lei la ministra che metteva la firma sulla legge dei DICO.

Nel giro di qualche anno, essendo parte integrante del Partito Democratico in cui la stragrande maggioranza è pro divorzio, pro aborto, pro eutanasia, pro fecondazione artificiale libera, pro PACS-DICO-CUS, pro matrimonio omosessuale, pro liberalizzazione delle droghe leggere, gli ex popolari finiranno per pensare come la maggioranza del partito (qualcuno, disgustato, presumo che ne uscirà, ma non saranno molti; Scalfaro che sponsorizza Veltroni la dice lunga).

Com’è composto ora il centrosinistra

La Margherita era l’unico partito significativo del centrosinistra al quale non si potevano imputare colpe specifiche in tema di aborto, divorzio, fecondazione artificiale. La Bindi aveva “battuto un colpo” sul tema PACS, ma la legge non era ancora approvata.

Con la fusione DS – Margherita, svanisce l’ultimo partito del centrosinistra che poteva (in teoria) ancora difendere la legge naturale universale.

Non è un fatto da poco. Alle prossime elezioni, il cattolico che voterà centrosinistra non avrà scelta: dovunque ponga la sua croce, voterà per un partito abortista e filo-radicale.

Castagnetti e Bindi vanno a Bose da Enzo Bianchi

Andare a Bose a meditare sul tema “cattolici in politica e laicità” è una faccenda pericolosa: su questo tema Enzo Bianchi commette parecchi errori, basta leggere il suo articolo sulla Stampa del 18/02/07 (4).

Castagnetti e Bindi sono cattolici, e per un cattolico la laicità ha uno schema di base piuttosto semplice:

- esiste la legge naturale universale, valida per tutti gli uomini (e non solo per i cattolici)

- fatta salva la legge naturale universale, il politico è libero di ricercare il bene comune secondo le ricette più diverse.

Purtroppo Castagnetti e Bindi non credono più a questa semplice dottrina cattolica. Scrivono infatti (lo scrive Rosy Bindi, ma Castagnetti la pensa allo stesso modo) che occorre la “condivisione di un cammino, mite e paziente, di ricerca della verità sull’uomo che nessuno possiede, ma che solo nell’incontro e nell’apertura con gli altri possiamo provare a capire”.

Questa è una proposizione erronea.

- E’ vero che la verità “politica” non è possesso di nessuno.

- Ma viceversa la verità “antropologica” deve essere già nota a colui che desidera impegnarsi in politica.

- E, se anche la verità tutta intera la conosceremo solo alla fine dei tempi, già da oggi conosciamo la legge naturale universale, e conosciamo tutti gli errori che la violano e che compromettono il bene dell’uomo.

In pratica solo chi conosce e accoglie la legge naturale universale può entrare in politica: sembra un’affermazione assurda, ma è così.

Se una persona entra in politica avversando la legge naturale universale, non potrà mai realizzare il bene comune, ma potrà solo fare dei danni all’uomo.

Questo concetto si è perso: ormai si è convinti che il bene comune si può trovare attraverso una “mediazione”, attraverso la formazione di “maggioranze”, anche violando la legge naturale universale.

Quasi tutti i politici la pensano così (ma non tutti, per fortuna).

Il mandato all’UDC

Le vicende di questi anni hanno di fatto consegnato un mandato all’UDC.

Con la nascita del Partito Democratico, tutti i partiti del centrosinistra avversano la legge naturale universale.

Nel centrodestra AN ha già sgarrato pesantemente con l’uscita allo scoperto di Fini in occasione del referendum sulla legge 40 e con le azioni della Prestigiacomo nel Ministero Pari Opportunità; inoltre in AN c’è una componente Gay-Lib.

Anche in Forza Italia c’è una componente liberale e radicale, che avversa la legge naturale universale.

Lasciando perdere i partitini (e comunque Rotondi aveva già sgarrato, dicendosi possibilista sui PACS), restano la Lega e l’UDC.

Se un cattolico vuole uscire dal centrosinistra perché disgustato dal Partito Democratico, è facile intuire che l’UDC diventa il suo approdo naturale: non saranno certo Berlusconi, Fini e Bossi a suscitare qualche forma di attrattiva su un ex popolare.

Ma l’UDC deve farsene carico

Dalla descrizione che ho fatto, l’UDC riceve questo mandato quasi per inerzia, per una progressiva eliminazione delle altre componenti. Ma il mandato c’è, e l’UDC deve farsene carico.

- Deve stare alla larga dal partito unico del centrodestra (tanto il centrodestra avrà sempre bisogno dell’UDC, in una competizione dove tutto si gioca sul filo dei 30.000 voti) (5).

- Deve restare e deve diventare ancora di più il “rompiballe” del centrodestra.

- Deve capire bene cosa è la legge naturale universale.

Ma Casini sa bene cos’è la legge naturale universale?

Con la mossa dell’analisi antidroga (6) per i parlamentari, sembra non averla ben chiara: ha voluto dimostrare che l’UDC è un partito di “buoni”, mentre poteva approfittarne per fare un discorso completamente diverso.

Il discorso di Casini

“Sì, sono divorziato e risposato. Nel mio partito c’è anche un parlamentare che ha fatto una sporca notte con una prostituta. Forse ce ne sono altri che fanno feste e festini poco raccomandabili. Ci saranno anche ladri, trafficoni e quant’altro.

Tutto questo dice una sola cosa: siamo cattolici e siamo peccatori. Il mondo si divide in due gruppi: peccatori consapevoli e peccatori inconsapevoli. Noi siamo peccatori consapevoli.

Ma il mondo si divide anche in altri due gruppi:

- quelli che credono alla legge naturale universale, luogo d’incontro per i cattolici e per gli uomini di buona volontà;

- e quelli che non ci credono.

Noi crediamo alla legge naturale universale. E solo chi crede alla legge naturale universale può sperare di realizzare il bene comune. Gli altri possono produrre una cosa sola: morte. Morte dei bambini nel seno materno, morte degli embrioni con la fecondazione artificiale, morte dei malati e dei vecchi con l’eutanasia, morte della famiglia col divorzio e le convivenze istituzionalizzate, morte con la liberalizzazione delle droghe.

L’UDC promette che difenderà quello che resta della legge naturale universale. Non la tradirà e, quando si presenterà l’occasione, proverà a rabberciare le violazioni già avvenute.”

Così vorrei che parlasse (o pensasse) Casini.

Sto sognando?

Fine

A me non interessano i peccati di Casini, di Mele, né di nessun altro: non sono il loro confessore, di peccati mi bastano i miei.

Certo, sarebbe bello che i parlamentari peccassero poco; ma questo vale anche per gli insegnanti, i banchieri, i negozianti e gli stradini.

Gli uomini sono peccatori da sempre, e questo non è mai stato un pericolo. Il pericolo vero sono quelli che codificano leggi di peccato, confondendo il bene con il male.

Cosimo Mele ha commesso un grosso peccato, ma non è un uomo pericoloso. Pericolosa è invece Rosy Bindi che, priva della verità sull’uomo (lo afferma lei stessa), firma la legge sui DICO e si candida a guidare un partito filo-radicale.

L’UDC non sia così.

Peccatori come gli altri, passi. Ma ciechi come gli altri, no. (7)

 

NOTE

(1) Vedi finale del testo precedente.

(2) Nell’agosto del 2007 si sapevano i nomi dei candidati alla segreteria del PD, ma non c’era ancora stata l’investitura di Veltroni.

(3) In realtà il percorso non era finito: mancava ancora il passaggio delle liste comuni tra radicali ed ex PPI.

(4) Di questo articolo di Enzo Bianchi avevo scritto una confutazione: se a qualcuno interessa, posso inviarla.

(5) Ero convinto che le successive elezioni si sarebbero svolte col medesimo sistema dei due blocchi di centro - destra e centro – sinistra.

(6) Casini, dopo il caso di Cosimo Mele, mix di prostituzione e uso di droga, chiese ai suoi parlamentari di sottoporsi a un test antidroga, per dimostrare che il caso Mele era un fatto isolato all’interno dell’UDC. Non ricordo se propose il test solo ai parlamentari UDC o se invitò anche gli altri gruppi a fare altrettanto.

(7) L’espressione proviene da don Milani “Lettera dalla montagna”: a chi interessa mando il testo integrale.

 
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