2008-09-22 Jesus - bandiera arcobaleno |
![]() |
Scritto da Giovanni |
Giovedì 16 Ottobre 2008 17:23 |
San Martino in Rio, 22 settembre 2008
Caro Direttore, ho riletto con cura l’intervento dell’agenzia Fides sulla bandiera della pace, la lettera della lettrice Magda Gaetani che contesta l’agenzia Fides, la risposta di don Fabio Corazzina che dà ragione alla Gaetani e aggiunge una serie di extra. Il testo dell’agenzia Fides mi sembra impostato male, la lettera della Gaetani contiene diversi errori, don Fabio mi sembra che “parta per la tangente” senza centrare il problema. Cerco di spiegarmi. Premessa: l’importanza dei segni I segni sono cose importanti? I segni si possono “inventare” o sono “donati”? I segni sono cose importanti. Se io mi mettessi a camminare tenendo in mano una bandiera con la svastica, sicuramente qualcuno mi bloccherebbe. Se, alla richiesta di spiegazioni, io rispondessi che ho scelto quel simbolo come mio personale segno di pace, la spiegazione verrebbe bocciata; ed è ovvio, perché il segno della svastica porta inevitabilmente con sé il pensiero e la filosofia di morte di Hitler e del nazionalsocialismo. Che la svastica sia stata utilizzata da altri in tempi più lontani non ha, ormai, nessuna importanza. I segni si possono inventare? Certamente. Ma, una volta inventati, si riempiono di contenuto ed esprimono la filosofia di chi li ha inventati. I segni possono anche essere donati? Si. Il segno della croce ci è stato donato; a nessuno sarebbe venuto in mente di adottare come proprio segno uno strumento di morte. L’errore dell’agenzia Fides Schematizzo il testo dell’agenzia Fides del 20 giugno 2008:
Il lungo testo dell’agenzia Fides è tutto costruito sulla certezza di un fondamento New Age per la bandiera della pace. Io preferisco partire da un dato di fatto, per poi escludere tutto ciò che la bandiera della pace “non è”. La bandiera della pace è un arcobaleno rovesciato (blu in alto, rosso in basso) con la scritta PACE; la presenza della scritta rende inequivocabile il rovesciamento dell’arcobaleno. Quindi la bandiera della pace:
Che cos’è, allora? E’ una bandiera la cui origine viene volutamente occultata. Provai a scrivere a Pax Christi (che mi rispose ironizzando) e a Nigrizia (che, seriamente, aprì un forum di discussione rimasto deserto). Questa la domanda posta a Nigrizia: La frase di don Tonino Bello "il potere dei segni contro i segni del potere", riportata sul numero di marzo, è molto importante. Proprio per questo, perché i segni hanno un potere fortissimo, io continuo a chiedermi: perché la bandiera della pace presenta l'arcobaleno capovolto? Sì, è vero che ogni tanto nel cielo appare anche un arcobaleno coi colori invertiti, ma è detto appunto "arcobaleno secondario". Se la bandiera della pace l'avessi inventata io, avrei messo il colore rosso in alto, come è del tutto ovvio. Riuscite a risalire ai primi ideatori e a chiedere una spiegazione? Se ne avete già parlato in qualche numero di Nigrizia, chiedo scusa per la mia poca attenzione. Grazie. Rassegniamoci, quindi: il capovolgimento dell’arcobaleno è un evento certamente ideato da qualcuno (una bandiera va fabbricata, non nasce dal nulla), ma difficilmente sapremo da chi e perché. L’unico altro indizio che ho trovato è in un sito che si chiama www.villa-europa.it: qui c’è la “bandiera dell’Umanità”, arcobaleno rovesciato senza scritte; il sito la attribuisce anche qui ad Aldo Capitini (ma la foto sopra citata smentisce questa origine). (Qualcuno ha attaccato il testo della Fides segnalando che c’è scritto “Bernard Russell” invece di “Bertrand Russell”: indice di pressapochismo. Penso invece che errori del genere possano capitare facilmente e siano scusabili). Gli errori di Magda Gaetani Ho evidenziato quello che ritengo l’errore di impostazione dell’agenzia Fides. Anche la lettrice Magda Gaetani contesta l’agenzia Fides, ma sbagliando bersaglio. Cerco di sintetizzare il suo primo pensiero, erroneo: “La croce spesso nel passato è stata segno di sopraffazione e violenza, ma la Fides la ritiene comunque un simbolo valido, usato malamente dagli uomini. Perché invece sull’arcobaleno la stessa Fides dice un ‘no’ secco, senza margini di tolleranza?”. La risposta sta nella mia premessa, in cui dico che ci sono segni “donati” e segni “inventati”. La croce di Cristo è un segno donato e non si modifica, qualunque sia il cattivo uso che ne hanno fatto e ne faranno gli uomini: Gesù, l’infinitamente buono, è morto per amore su quella croce e nessuno potrà alterare il valore di quel segno. La bandiera arcobaleno rovesciato con la scritta “pace” è invece un segno inventato dagli uomini, e oltretutto inventato non si sa da chi. Un segno umano che sarà buono o cattivo a seconda di chi lo usa e di come lo usa. Il confronto tra i due segni è quindi improponibile: la croce è segno buono per sua natura, indipendentemente da cosa ne fanno gli uomini; la bandiera della pace è segno da valutare, sia per capire chi l’ha creato, sia per verificare chi e come lo utilizza. Il secondo pensiero erroneo della Gaetani non è sintetizzabile e lo riporto per intero: “…guai a usarlo! Non sia mai che si possa confondere un cattolico con un teosofista: tutti e due cercano Dio, ma ai teosofisti non è dato di trovarlo, quindi non confondiamoci! Questo non è relativismo, come si vuol far credere, questa è prepotenza religiosa, assurda, di chi si sente padrone, lui solo, della verità e di Dio”. Prepotenza religiosa: “Io sono la Via, la Verità e la Vita”. La prepotenza religiosa è quella di Gesù Cristo, incarnato, morto in croce e risorto. La Teosofia non cerca Dio attraverso Gesù Cristo, Dio incarnato, e pertanto non potrà trovare il Padre rivelato da Gesù: il “non confondersi” con la Teosofia è pertanto, per un cattolico, il minimo indispensabile per non tradire la sua fede. Terzo pensiero erroneo: “L’uso della bandiera non è un abuso, come pretende di asserire l’agenzia Fides,…”. L’agenzia Fides parla di abuso per l’utilizzo della bandiera della pace nella celebrazione della Santa Messa, e vorrei anche vedere che non fosse così. Il Concilio Vaticano II (non l’agenzia Fides) dice: “Regolare la sacra liturgia compete unicamente all'autorità della Chiesa, la quale risiede nella Sede apostolica e, a norma del diritto, nel vescovo. In base ai poteri concessi dal diritto, regolare la liturgia spetta, entro limiti determinati, anche alle competenti assemblee episcopali territoriali di vario genere legittimamente costituite. Di conseguenza assolutamente nessun altro, anche se sacerdote, osi, di sua iniziativa, aggiungere, togliere o mutare alcunché in materia liturgica.” Il sacerdote che mette la bandiera della pace in chiesa, o addirittura attaccata all’altare, commette un abuso liturgico così palese, che, alla luce del Vaticano II, non richiede nemmeno un commento. Gli errori di don Fabio Corazzina Don Fabio capisce che la Gaetani ha sbagliato bersaglio parlando genericamente di “abuso” e inizia la sua risposta precisando che si parla di “abuso liturgico”. Poi dice che secondo l’agenzia Fides è “caldamente sconsigliata” la presenza della bandiera della pace in chiesa: non capisco perché don Fabio utilizzi questa frase virgolettata, visto che nel testo dell’agenzia Fides la frase non c’è. Prosegue elencando una serie di fatti che lui ritiene “abusi liturgici”. Conclude la risposta dando una definizione di liturgia. Parto dal fondo, perché contiene l’errore più grave. Dice don Fabio: “La bellezza della liturgia non contempla quindi la definizione di confini e appartenenze ma solo la meraviglia della salvezza, la gioia della risurrezione e la grazia dello Spirito Santo”. Non contempla la definizione di confini? Come farà don Fabio a comprendere e attuare il “nessun altro, anche se sacerdote, osi, di sua iniziativa, aggiungere, togliere o mutare alcunché in materia liturgica” del Concilio Vaticano II ? La bellezza della liturgia contempla il sacrificio di Gesù Cristo, la meraviglia della salvezza, la gioia della risurrezione, il Pane del Cielo, la grazia dello Spirito Santo, l’adorazione, e tante altre cose; il tutto attraverso i riti, che definiscono confini e appartenenze non modificabili. La Chiesa Cattolica è fatta così, e la definizione di don Fabio è erronea. Detto questo, si può tornare alla prima parte del testo ed esaminare i presunti abusi liturgici indicati da don Fabio. Sono otto paragrafi, composti di più voci, e non posso esaminarli tutti: pesco qua e là. Lo sfarzo delle chiese e dei paramenti è abuso liturgico di fronte ai poveri. Falso. Lo sfarzo delle chiese e dei paramenti è bellezza gratuita offerta ai poveri: i poveri meritano di godere cose splendide. E coloro che, in antico, costruivano splendide cattedrali, avevano verso i poveri una cura materiale inimmaginabile ai nostri occhi. Bellezza e dono vanno insieme. Se non comprendiamo questo, non potremo mai accogliere questo episodio del Vangelo “Maria allora, presa una libbra di olio profumato di vero nardo, assai prezioso, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli, e tutta la casa si riempì del profumo dell’unguento. Allora Giuda Iscariota, uno dei suoi discepoli, che doveva poi tradirlo, disse: ‘Perché quest’olio profumato non si è venduto per trecento denari per poi darli ai poveri? ‘”. Non diventiamo complici delle “economie di Giuda”. Per la liturgia è lecito spendere e questo non andrà mai a danno dei poveri. Abuso liturgico sono le nostre continue benedizioni agli eserciti. Dove don Fabio veda queste “continue benedizioni” non è dato di sapere. Io so che Giovanni Paolo II e l’allora cardinale Ratzinger condannarono la guerra preventiva all’Iraq. E’ lecito comunque benedire gli eserciti? E’ lecito se ci si attiene con cura alle direttive del Concilio Vaticano II (Gaudium et Spes): “La guerra non è purtroppo estirpata dalla umana condizione. E fintantoché esisterà il pericolo della guerra e non ci sarà un'autorità internazionale competente, munita di forze efficaci, una volta esaurite tutte le possibilità di un pacifico accomodamento, non si potrà negare ai governi il diritto di una legittima difesa. I capi di Stato e coloro che condividono la responsabilità della cosa pubblica hanno dunque il dovere di tutelare la salvezza dei popoli che sono stati loro affidati, trattando con grave senso di responsabilità cose di così grande importanza. Ma una cosa è servirsi delle armi per difendere i giusti diritti dei popoli, ed altra cosa voler imporre il proprio dominio su altre nazioni. La potenza delle armi non rende legittimo ogni suo uso militare o politico. Né per il fatto che una guerra è ormai disgraziatamente scoppiata, diventa per questo lecita ogni cosa tra le parti in conflitto. Coloro poi che al servizio della patria esercitano la loro professione nelle file dell'esercito, si considerino anch'essi come servitori della sicurezza e della libertà dei loro popoli; se rettamente adempiono il loro dovere, concorrono anch'essi veramente alla stabilità della pace.”. E’ lecito quindi benedire gli eserciti solo se agiscono sotto queste condizioni. Ed è sempre lecito benedire i soldati, perché rischiano più di altri l’azione gravemente immorale e la morte. Abuso liturgico sono le celebrazioni sempre più centrate sul presidente presbitero. Su questo sarebbe d’accordo anche il Papa. Il problema è che don Fabio vuole togliere spazio al presidente presbitero per dare spazio alla comunità dei fedeli: invece va tolta la centralità del presbitero per dare centralità alla croce di Cristo e all’adorazione. Di fronte alle vittime della guerra sono abuso liturgico le nostre connivenze con le “banche armate”, purché ci assicurino qualche contributo per il tetto della chiesa o i fiori sull’altare. Don Fabio non si è ancora accorto come funziona la finanza e la speculazione internazionale? Non si è accorto che una banca ritenuta “pulita” può finanziare qualunque porcheria militare anche solo detenendo dei buoni del tesoro statunitensi? I parroci hanno altro da pensare che analizzare le “banche armate”: mettono i loro soldi (o i loro debiti) in una banca perché metterli in un’altra è esattamente la stessa cosa. Il sistema bancario è “armato” in toto: emette il denaro dal nulla, crea l’inflazione, trasferisce il denaro dai poveri ai ricchi. E questo nella perfetta buona fede di tanti suoi funzionari. Lascio stare gli altri abusi citati da don Fabio: alcuni fanno sorridere, tanto sono forzati. E, in ogni caso, elencare una serie di presunti abusi liturgici non risponde alla questione che stiamo esaminando: “la presenza della bandiera della pace in chiesa è abuso liturgico?”. Conclusioni A questo punto mi sembra di poter affermare alcune cose.
Cordiali saluti Giovanni Lazzaretti |