43 - Walter Veltroni ET-ET Stampa
Scritto da Giovanni   
Mercoledì 26 Marzo 2008 21:25

San Martino in Rio, 25 marzo 2008

Caro Franco, cara Irma,

per una volta anticipo le vostre e-mail. Ho finalmente avuto il tempo di leggere integralmente l’intervento di Walter Veltroni all’Assemblea dei cattolici del Partito democratico “Educare al bene comune”, 28 febbraio 2008.

In pratica è l’intervento con cui Veltroni doveva convincere i cattolici del Partito Democratico di come fosse bello l’ingresso dei radicali nelle liste elettorali del PD. Convincerli era compito facile, del resto: vi ho già descritto più volte la lenta china di dissoluzione degli ex popolari; a ogni passaggio c’è sempre un leggero moto di reazione, seguito dalla subitanea accettazione. Anche stavolta è stato così.

Avete forse sentito qualche lamentela per la Bonino capolista e sicuro ministro in un eventuale governo Veltroni? Silenzio di tomba. Famiglia Cristiana sembrava aver fatto un passo col suo articolo “Pasticcio veltroniano in salsa pannelliana”, poi però ha proseguito nel numero seguente attaccando il PdL, infine ha stangato il centro, e ha potuto concludere così: “Ora, poiché i cattolici sono presenti in ogni schieramento, da parte nostra e in coerenza con il Concilio (1), ribadiamo la libertà di scelta dei cattolici, purché ovunque la loro presenza sia significativa e non ‘mortificata’”

Buona notte, lettori di Famiglia Cristiana (2), la campagna elettorale è finita. Il direttore Ponzio Pilato se ne lava le mani, e al diavolo la legge naturale universale.

In realtà il compito dei cattolici non è quello di votare gli schieramenti dove ci sono cattolici, ma è quello di votare uno schieramento che non proponga violazioni della legge naturale universale.

Torno al discorso di Veltroni, importante perché è l’esempio perfetto di ciò che descrivevo nel testo n.37 “laicità cattolica e laicismo” (se avete tempo, vi prego di andarlo a rileggere). Riprendo un passaggio di quel testo.

Nella gestione del bene comune le persone si distinguono in tre categorie:

- ci sono i fondamentalisti: tentano di introdurre elementi della propria fede religiosa nella gestione del bene comune;

- ci sono i laicisti: tentano di ridurre l’ordinamento dello Stato a “dominio della maggioranza”;

- e ci sono i laici: sanno che la fede religiosa non è indispensabile per la gestione dello Stato, ma sanno anche che la maggioranza non è libera di decidere ogni cosa, perché esiste la legge naturale universale che precede e guida le leggi degli Stati.

Circola però tra la gente una visione falsa:

- i laicisti si autodefiniscono “laici” e impongono mediaticamente la loro immagine, secondo la quale solo il laico, attraverso l’opinione della maggioranza, può gestire il “bene comune per tutti”;

- tutti gli altri (in particolare chi è cattolico) vengono collocati nell’unico calderone del fondamentalismo più o meno spinto: gente “fideista”, che vuole imporre a tutti la sua visione di fede, che cerca un “bene comune di parte”.

Il discorso di Veltroni accoglie pienamente questa visione falsa e imposta tutto il suo ragionamento su laici e cattolici. Non è “grezzo” come i radicali, i cattolici li tratta bene, non li chiama “fideisti”, si profonde anzi in attestazioni di stima, per poi arrivare a queste conclusioni.

Se affronto un valore alla volta è ovvio che io, prendendolo isolatamente, lo possa affermare come intangibile, incomprimbile, non negoziabile. Tuttavia quando il politico è chiamato a fare scelte e opera direttamente sulla complessità della realtà si trova di fronte, per fare alcuni esempi, al dovere di coniugare la difesa della vita e il rifiuto dell’accanimento terapeutico; la valorizzazione della particolare dignità della famiglia fondata sul matrimonio e i diritti delle persone che convivono stabilmente; gli obblighi di servizio del personale sanitario e l’obiezione di coscienza; la tutela della salute fisica e psichica della donna e quella della vita umana dal suo inizio. E a proposito della legge 194: dov'è la contraddizione tra la difesa di una legge che ha dimezzato il numero degli aborti e fatto uscire le donne dal buio della clandestinità e la volontà nostra di applicarla integralmente, valorizzandone gli aspetti di prevenzione e facendo leva sui progressi della scienza per rafforzare la tutela della vita e allontanare dalle donne quello che resta comunque un dramma? Dov'è la contraddizione?

Dov’è la contraddizione?

Sei grande Walter, e hai perfettamente ragione: la contraddizione non c’è.

Quando dei cattolici senza identità accettano la falsa visione del mondo per cui le persone si dividono in due luoghi, il luogo laico e quello cattolico, la contraddizione non c’è.

Ma qualcuno bisognerà pure che gridi: “E’ un trucco! E’ solo un trucco!”.

Perché di luoghi d’incontro per gli uomini di buona volontà non ce ne sono due o tre o quattro. Ce n’è uno solo e si chiama legge naturale universale. Salite in quel luogo e la contraddizione la vedrete subito.

Sei grande Walter, non solo fai digerire loro l’alleanza coi radicali, ma fai anche digerire, in una frase sola:

- il testamento biologico a deriva eutanasica di Ignazio Marino

- i PACS / DICO / CUS anche omosessuali

- la limitazione dell’obiezione di coscienza sull’aborto

- la stabilizzazione della 194 che, naturalmente, non si tocca.

Dimezzato il numero degli aborti… Gli aborti sono un contatore che può solo crescere: siamo a 5 milioni di aborti pagati dallo Stato coi soldi dei poveri.

E’ a partire da questi convincimenti profondi che abbiamo risposto alla richiesta dei radicali di schierarsi con noi. Se abbiamo detto loro non di apparentarsi con la nostra lista, come con insistenza ci hanno chiesto, ma di entrarci dentro, rinunciando a presentarsi col loro simbolo accanto al nostro, impegnandosi a sottoscrivere il nostro programma e a formare un unico gruppo parlamentare all'indomani delle elezioni, è perché anche a loro abbiamo chiesto di superare la pura cultura delle identità separate e autosufficienti e di mettersi in gioco e in discussione, a confronto con gli altri, assumendo il rischio e abbracciando l’opportunità di una ricerca comune.

Noi abbiamo fatto, così, una grande operazione di coinvolgimento. Abbiamo portato dentro il nostro grande progetto, dentro la nostra visione politica e culturale, una forza che rimanendo sola, allora sì avrebbe finito per esprimere posizioni esasperatamente laiciste, per rimarcare il suo ruolo, per sottolineare i suoi obiettivi, per guadagnare un consenso di tipo esclusivamente identitario.

Invece abbiamo chiesto, e abbiamo ottenuto, molto. Ad un partito che si chiama “radicale” e che quindi ha sempre fatto della nettezza delle sue posizioni la sua identità, abbiamo chiesto di accettare la cultura del dialogo e della mediazione.

Sai che fatica per i radicali sottoscrivere un programma dove sono presenti i PACS omosessuali, il testamento biologico eutanasico, la legge sull’omofobia…

Sai che fatica ha fatto la Bonino ad “accettare la cultura del dialogo e della mediazione” con Giovanna Melandri, Barbara Pollastrini, Livia Turco, Anna Finocchiaro, eccetera…

Che fatica per il partito radicale “storico” entrare a far parte del Partito Democratico, ossia nel partito radicale di massa.

Ma tranquilli. Il PD, annuncia Veltroni, ha candidato anche il conduttore di “A sua immagine”, Andrea Sarubbi: sarà certamente lui a tenere marcata Emma Bonino e le sue idee.

Walter Veltroni arriva a dire tutto questo citando (vado in ordine alfabetico): Andreatta, Benedetto XVI, De Gasperi, la Gaudium et Spes, il card. Martini, Moro, l’Osservatore Romano, Scoppola. Uno splendido “taglia e incolla”, da vero maestro. Il Papa utilizzato per dimostrare la bontà dell’alleanza coi radicali.

Ma dove Veltroni tocca il vertice è in questo passaggio:

E' proprio l’importanza e la complessità dei grandi temi che la modernità ci pone di fronte, a rendere essenziale la tensione verso una laicità eticamente esigente, una laicità che sappia sostituire al paradigma dell’ “aut-aut” quello dell’ “et-et”.

Grande. Forse solo i radicali con la frase “Nessuno tocchi Caino” (3) erano arrivati a questa perfezione. Prendere qualcosa di cristiano, cambiarne sapientemente il contesto, e riproporlo alla dabbenaggine dei cattolici.

“Et – et” è l’essenza del cattolicesimo: “la Chiesa non è un movimento bensì un luogo d’incontro, il luogo dove tutte le verità del mondo si danno appuntamento” (Chesterton).

E’ realmente il luogo dell’et-et, tiene unite delle verità che la mente umana, di primo acchito, riterrebbe incompatibili: Dio Uno e Trino, Gesù vero Dio e vero uomo, Maria vergine e madre, Dio infinitamente giusto e infinitamente misericordioso, necessità della fede e necessità delle opere,…

Tiene anche unite azioni che sembrano divergere tra loro: la contemplazione e l’azione, lo studio e la carità operosa, la clausura e la missione, l’università e il lebbrosario, l’oratorio parrocchiale e la missione in Africa.

Gli uomini potranno e dovranno meditare e approfondire fino alla fine dei tempi queste verità e queste azioni da tenere obbligatoriamente unite.

Ma l’et-et di Veltroni è la stessa cosa?

No. Lui vuole tenere uniti

- la difesa della famiglia e lo sfascio della famiglia,

- la tutela della vita e l’uccisione dell’innocente,

- la libertà di pensiero e il reato di opinione per “omofobia”,

- la difesa della vita e l’eutanasia,

- il divieto di discriminazione sull’inclinazione sessuale e la lotta alla pedofilia,

- Benedetto XVI e il Gay Village,

e molte altre sorprese che ci proporrà in futuro.

Questo non è l’et-et cattolico; questa è la sintesi tra il vero e il falso, e può avvenire in un solo modo: cessando di ragionare e dimenticando la legge naturale universale.

Buona notte, cattolici del PD: questo è il vostro capo e Goffredo Bettini (4) è il suo braccio destro.

Ciao

Giovanni

 

NOTE

(1) Andate a vedere la lettera all’Olga, n.42. Povero Concilio, citato a briciole per fargli dire sempre ciò che si vuole.

(2) Tra cui il sottoscritto, abbonato da sempre.

(3) Sapete che ci sono sacerdoti che citano la frase “Nessuno tocchi Caino” come se fosse parte della Bibbia? In realtà la frase biblica dice solo che una vendetta privata sull’assassino Caino sarà punita a sua volta come assassinio. Non ha niente a che vedere con la pena di morte comminata da uno Stato.

(4) Goffredo Bettini studiatevelo da soli: ve lo lascio come “compito a casa”. Internet è prezioso in questi casi.